L'irregolarità di cui parliamo oggi è quella Z - C (in cui cioè le Z non subiscono variazioni davanti ad a, o, u e diventano C davanti a i ed e). Più facile da ricordare se pensiamo a questo gruppo come ai verbi -ZAR. E' una irregolarità ortografica molto subdola visto che nella lingua parlata molto spesso (in alcune zone della Spagna e praticamente in tutto il Sud America) Z e C si pronunciano allo stesso modo (cioè s come in sale) e quindi è possibile che non si percepisca nessuna differenza fonetica tra la forma ortograficamente corretta e quella invece sbagliata.
Veniamo al mio errore:
- Cruzemos los dedos (incrociamo le dita) (SCORRETTO)
si tratta dell'imperativo del verbo cruzar (incrociare), che rientra proprio nella categoria menzionata. Le irregolarità riguardano in particolare la prima persona singolare del passato remoto (pretérito indefinido) e tutte le persone del congiuntivo presente (presente de subjuntivo).
Vediamo le coniugazioni corrette (in blu vengono evidenziate le irregolarità):
passato remoto (pretérito indefinido)
yo crucé
tú cruzaste
él, ella, Ud. cruzó
nosotros cruzamos
vosotros cruzasteis
ellos, ellas, Uds cruzaron
congiuntivo presente (presente de subjuntivo)
yo cruce
tú cruces
él, ella, Ud. cruce
nosotros crucemos
vosotros crucéis
ellos, ellas, Uds crucen
Avrete capito che la frase corretta dunque era:
- crucemos los dedos (incrociamo le dita)
Rientrano in questa categoria e presentano le medesime irregolarità questi altri verbi ZAR:
abrazar (abbracciare), alcanzar (raggiungere), avanzar (avanzare), cazar (cacciare), cruzar (incrociare/attraversare), empezar (cominciare), forzar (forzare), gozar (godere), lanzar (lanciare), rechazar (rifiutare), rezar (pregare), tropezar (inciampare)
Vediamo qualche esempio:
- ayer crucé la calle sin mirar (ieri ho attraversato la strada senza guardare) → non
cruzé - quizás empecemos a jugar un poco mejor (forse cominciamo a giocare un po' meglio) → non
empezemos - empecé a trabajar a los 16 años (ho iniziato a lavorare a 16 anni) → non
empezé
(pronuncia)
Alla prossima.
Autore: Marco Santini
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